il Capolavoro
il Capolavoro, ispirato a “il capolavoro sconosciuto” di Honoré de Balzac
Lo spettacolo “Il Capolavoro” trae ispirazione da “il capolavoro sconosciuto”, racconto di Honoré de Balzac che ha destato l’interesse di molti artisti e intellettuali, da Cézanne a Picasso, da Henry James a Rilke, da Benedetto Croce a Italo Calvino, a Karl Marx. Nella costruzione dello spettacolo ho voluto lavorare su vari ambiti di racconto: un ambito narrativo, uno di dialogo aperto col pubblico, “cabarettistico”, e uno che entra in scena con la recitazione diretta dei quattro personaggi, giocando ad ispessire il silenzio. Lo spettacolo è brillante, ha degli slanci divertenti, e degli intermezzi allegri. Al centro del racconto è l’ambizione di possedere l’ispirazione creativa, il fuoco e le potenze rifesse, che stravolgono le proprietà umane. Quello che mi interessa approfondire è la foga di possedere il mistero, recitandolo a sé stessi come una ritualità automatica. “Conosciamo tutti la zona di mezzo, dove i sogni nutrono i nostri pensieri, dove i nostri pensieri illuminano i nostri sogni. In noi, il carattere notturno e il carattere diurno si uniscono, si mescolano, si animano a vicenda.” (Bachelard) Presente in scena una struttura mobile in legno, ideata e realizzata dall’artista Marco Casolino. Le musiche e i suoni di scena sono composte da Daniele Casolino. Scheda tecnica Le esigenze tecniche sono modeste. Per l’illuminazione è richiesto un semplice piazzato. E i movimenti di luce si limitano a transizioni buio/luce. Ci sono alcune tracce audio. Lo spazio deve avere la possibilità di accogliere una struttura in legno, larga 3 mt e mezzo, e alta 2 metri.